Vogliamo regalare un sogno.

Verrebbe da dire che i libri sono della stessa sostanza dei sogni. E Pinocchio di Collodi è un sogno che è una meraviglia per il mondo e gli occhi dei bambini. E del bambino che è dentro tutti noi.
No, non ci abbiamo pensato due volte. Quando abbiamo visto un bambino che di fronte all’immagine di un libro ha tentato di allargarla con le dita come si fa con un iPad.
No. No, ogni bambino ha il diritto costituzionale ad avere il suo libro. In carta e ossa. E se deve avere un libro, che sia il più bello. Il più immaginifico. Il più sognante. Il più bello. E allora non si può non pensare al Pinocchio di Collodi. Con il suo meraviglioso toscano. Che è un meraviglioso italiano. Con le sue immagini. La sua musicalità linguistica. L’avventura. Quando è avventura che sfiora la vita e la morte.
E incarna il sogno.

Per questo abbiamo pensato, per iniziare, di regalarlo a tutti i bambini delle elementari della nostra città: Viterbo. Affinché avessero il loro primo libro di esclusiva proprietà. Un libro da portarsi dietro nella vita, per capire la vita. […] Un libro che abbiamo potuto editare grazie al contributo di imprenditori e istituzioni che sono illuminati mecenati della cultura e della bellezza.
Un libro che, appunto, è fatto della stessa sostanza dei sogni. Come siamo noi e le nostre vite.

E per fare questa operazione editoriale ci siamo affidati a una grande e giovanissima disegnatrice, Chiara Narduzzi, a cui abbiamo chiesto l’impossibile: disegnare i sogni che sono dentro questo sogno.
Non basta. Le abbiamo chiesto anche un’altra cosa: fare un omaggio ad Antonio Rubino, futurista “matita di zucchero”, che è stato il più immaginifico e creativo disegnatore per bambini del secondo Novecento. Una scommessa con l’intelligenza, l’abilità, la creatività. Una scommessa difficile, ma vinta. Ci piace pensare.
[…]
Nulla deve disturbare il sogno. Ci mancherebbe.
Un libro è un libro. E nulla deve incrinare la magia del sogno che è un libro fatto di carta e inchiostro. Ma ci siamo anche detti che siamo nell’era digitale e allora abbiamo aggiunto magia a magia. Una magia volutamente limitata. Un tocco di fantasia digitale. E allora solo nella copertina del libro ci siamo regalati una immagine che si anima inquadrandola con il proprio smartphone. E allora la magia digitale, […] l’abbiamo sommata a quella di Collodi. […] Giganti del sogno che non ammiriamo solo, ma amiamo e consideriamo vecchi amici nel segno del sogno, della fantasia, dell’immaginazione, della bellezza.
Tutto nella speranza che questo sogno delle meraviglie, sia stato anche il vostro sogno.